Sulla mozione acqua senza profitto disattesa la volontà popolare


La mancata approvazione della mozione acqua senza profitto da parte del Consiglio Comunale di Brugherio, senza nemmeno la proposta di emendamenti, rappresenta in primo luogo l’ennesima violazione della volontà referendaria.

Il Gruppo Cap ha avuto nel  2012 195.347.046 € di fatturato e 22.942.448 di utili prima delle imposte e utli netti pari a 13.347.444. Quindi oltre il 10 % dei ricavi si trasformano in utili e nel caso di Cap Holding addirittura il 20 %. E questo anche per gli anni precedenti.

Operando in un settore in cui il monopolio è naturale il prezzo richiesto per il servizio erogato dovrebbe tenere conto delle esigenze di contenimento dei prezzi per l’utenza e in definitiva ridurre il profitto. Del resto con il referendum del 2011 gli italiani hanno chiaramente detto che sull’acqua non ci devono essere profitti così come tipicamente accade per le altre tipologie di servizi pubblici (pensiamo alle metropolitane o ai treni). 

Il profitto infatti non è elemento essenziale ma solo eventuale dell’attività di impresa dato che con il pareggio di bilancio vengono ripagati tutti i costi di produzione siano essi il costo del lavoro, delle materie prime, dei servizi o del capitale a prestito. Il profitto è un qualcosa di aggiuntivo che sposta le risorse dal consumatore o dal lavoratore al capitalista. Il ritenere che l’utile sia necessario per sostenere gli investimenti è falso dato che gli investimenti sono ripagati già dall’ammortamento e dagli oneri finanziari. 


Del resto accanto alle imprese private che distribuiscono gli utili la storia ha portato l’esempio delle cooperative che non hanno scopo di lucro ma mutualistico e in cui l’utile è solo eventuale, oltre naturalmente alle imprese pubbliche come le ex municipalizzate. Cap in aperto contrasto con l’esito referendario e la volontà dei cittadini vuole trattenere l’utile e vendere cara l’acqua. Tutto ciò è inconcepibile. La volontà dei cittadini è chiara e non possiamo sopportare per l’ennesima volta che un referendum sia vanificato dalla classe politica “nominata” come avvenuto per il finanziamento pubblico (ora rimborso elettorale) dei partiti o sulla privatizzazione della RAI.

L’esito referendario e la volontà popolare sono vanificati dai regolamenti ministeriali che hanno introdotto la remunerazione del costo del capitale che riporta in forma surrettizia il profitto nelle tariffe. In attesa dei ricorsi e del giudizio del TAR occorre che la politica faccia il suo dovere applicando l’esito referendario e distribuendo i maggiori profitti agli utenti sotto forma di riduzioni tariffarie.
Se la politica non interviene su di una vicenda così eclatante possiamo tranquillamente sostenere che l’interesse del capitale (o poteri forti) e delle società controllate o meno dalla politica è privilegiato rispetto all’interesse dei cittadini a pagare delle tariffe eque. Del resto la disaffezione verso la politica è il risultato di una classe politica attenta solo agli interessi di amici e potenti, volta a depredare il bene pubblico senza curarsi degli interessi dei cittadini. I cittadini ricevono un servizio dalla politica: ma una volta pagato il prezzo delle primarie, il fornitore del servizio sembra dimenticarsi dei bisogni e delle necessità dei propri utenti (i cittadini stessi, appunto). 

E’ ora di dimostrare che vi è una classe politica nuova che pone al centro dell’attenzione la volontà dei cittadini senza vanificare l’esito delle consultazioni referendarie e rispettosa del voto popolare.  Più che acqua pubblica siamo in presenza di acqua dei partiti in cui si sistemano parenti e amici e a pagare è il cittadino. E’ chiaro che queste società pubbliche con le immense risorse che gestiscono sono in grado di condizionare la vita politica e il risultato è che è stato tradito il voto di 13.805 brugheresi che hanno votato il referendum contro il profitto sull’acqua. Se non li fermiamo ora ci faranno pagare anche per l’aria che respiriamo e continueranno indisturbati a fare i loro interessi privati rubando i voti dei cittadini e governando con l’avversario di sempre pur di non dover cedere il potere.

Il voto sull’acqua senza profitto e trasparente è significativo della classe politica che abbiamo.
MANDIAMOLI TUTTI A CASA!


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